editoriale di agresti sul corsport, per chi me lo ha chiesto:

INTER FANTASTICA MA LO SCEMPIO RESTA

di STEFANO AGRESTI - Corsport - 4-11-2012

Hanno provato a rovinare Juve-Inter in 18 secondi (secondi, non minuti); hanno cercato di annientare definitivamente la credibilità del campionato (e già ne aveva poca); hanno alimentato l'indignazione di milioni di tifosi di tutte le squadre, a tutte le latitudini (rimbalzata subito via web). Quello che sono riusciti a fare ieri sera a Torino tre arbitri e due guardalinee è al di fuori di ogni immaginazione. Prima il gol irregolare assegnato ai bianconeri con un fuorigioco macroscopico, poi (ancora peggio) la mancata espulsione di Llchtatelner che - già ammonito - ha commesso un fallo clamoroso. Così evidente che se n'è accorta perfino la panchina della Juve, che l'ha subito sostituito. Per fortuna di tutti, e Innanzitutto degli arbitri, ITnter di ieri era troppo forte. Troppo forte per la Juve, che ha perso l'imbattibilità in campionato dopo 49 partite; troppo forte perfino per le vergognose decisioni dl quegli uomini vestiti dl viola. Cosi, nella ripresa, Milito ha trascinato i nerazzurrl a una straordinaria e sacrosanta rimonta, che riapre completamente la corsa allo scudetto. Un applauso speciale va a Stramaccioni, che se l'è giocata come non avremmo immaginato: con tre attaccanti. Un coraggio premiato dall'andamento del match, prim'ancora che dal risultato. Forse abbiamo trovato un grande allenatore. Ma, se questo 1-3 ha fatto giustizia per quanto visto in campo, le scelleratezze arbitrali di ieri non possono e non devono passare sotto silenzio. Anche perché arrivano appena una settimana dopo le nefandezze dl Catania. E allora, per quanto sia scomodo soprattutto dopo la rimonta interista, forse è il caso di dirlo in modo chiaro. Arbitri e guardalinee non solo sono scarsi (e lo sono), non solo soffrono di sudditanza psicologica, ma questo sentimento emerge in modo imbarazzante quando si trovano davanti i bianconeri. Del resto, fu l'avvocato Agnelli il primo a riconoscere che la sudditanza psicologica esisteva in ogni campo della vita e quindi anche nel calcio, nei confronti dl una società potente come la Juve. Ma non è che adesso si stia esagerando?

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